DOPING: ALLA VIGILIA DEL PROCESSO DI FERRARA

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  • Testata            Panorama
  • Data Pubbl.     14/03/2002
  • Numero           0011
  • Numero Pag.   83
  • Sezione            ATTUALITA’
  • Occhiello         ESCLUSIVO DOPING: ALLA VIGILIA DEL PROCESSO DI FERRARA
  • Titolo  COME TI FABBRICO LO SPRINT
  • Autore MARCO GREGORETTI
  • Testo

Corri, corri che l’ematocrito sale. Ciclisti come Marco Pantani e Claudio Chiappucci, sciatori del calibro di Marco Albarello, campioni di biathlon forti come Patrick Favre sospettati di essere stati sottoposti a massicci trattamenti con la pericolosa epo (eritropoietina). E non solo: lunedì 4 marzo un tecnico dell asl di Torino alla ripresa del processo contro Antonio Giraudo e Riccardo Agricola, rispettivamente amministratore delegato e capo dello staff medico della Juventus, ha rivelato che anche alcuni calciatori giocavano con valori fuori norma. Tutto ciò torna alla ribalta alla vigilia della prima udienza della madre di tutti i processi per doping. Martedì 12 marzo il gip di Ferrara Piero Messini D Agostini ha convocato le parti per l udienza preliminare del giudizio contro il professor Francesco Conconi, medico sportivo di fama internazionale e rettore dell università di Ferrara, più altre sette persone: Michele Ferrari, ex pupillo di Conconi e imputato in un altro processo per doping a Bologna, i medici Giovanni Grazzi, Ilario Casoni, Gianni Mazzoni, Fabio Manfredini, il tecnico di laboratorio Daniele Buzzoni e quello dell asl di Ferrara Domenicantonio Franzé. Sono imputati di associazione per delinquere, somministrazione di farmaci pericolosi per la salute, esercizio abusivo della professione di farmacista e, alcuni, anche di quella medica. Secondo l accusa, medici e tecnici avevano impiantato a Ferrara, con i contributi pubblici del Coni, un laboratorio per costruire superatleti resi invincibili dall epo, dall ormone della crescita (Gh) e dagli anabolizzanti. Le prove sarebbero racchiuse nei file con oltre 1.000 nomi che i carabinieri dei Nas di Firenze sequestrarono nel 1998. Ora tutto ruota intorno a una perizia disposta dal gip dopo avere ascoltato le tesi difensive di Conconi. I professori Giovanni Banfi e Giuseppe D Onofrio confermano l impianto accusatorio di Pierguido Soprani, il pm che condusse l inchiesta e che, dopo avere inviato le richieste di rinvio a giudizio, si trasferì al tribunale dei minori di Bologna. La perizia, al punto L di pagina 8 afferma: «Un gruppo di atleti è stato sicuramente sottoposto dagli sperimentatori (Conconi e gli altri, ndr) alla somministrazione di epo a scopo di ricerca». Nella lunga disamina incrociata i due periti scrivono che nel file Epo.wks ci sono i nomi di 41 atleti «verosimilmente trattati»: tra questi Claudio Chiappucci e Gianni Bugno. Oppure, analizzando il file Dblab, gli esperti compilano tre tabelle sulle variazioni di ematocrito tra ciclisti, sciatori di fondo e atleti di biathlon (vedere tabella in alto). Su 76 nomi, solo 14 hanno variazioni non pericolose. Conconi si è difeso asserendo che si tratta di una ricerca scientifica. Ma a pagina 12 i periti scrivono: «L approccio scientifico non può considerarsi corretto… Lo studio è stato comunque gestito senza adesione a criteri comunemente accettati dalla comunità scientifica». Il metodo usato da Conconi sarebbe poi affetto da «grave falso scientifico, deontologico ed etico». E ancora: «L ipotesi che possa trattarsi di una costruzione a posteriori volta a giustificare pratiche che oggi sono sotto accusa non può essere su questa base esclusa». Soddisfatto Pierguido Soprani: «La decisione del giudice di effettuare la perizia» dice a Panorama «è stata un apertura di credito a Conconi. Gli esiti della perizia confermano invece l insussistenza del fine scientifico nell attività al centro di Ferrara».