DOPING: CALCIO IL CAMPIONATO IN TRIBUNALE

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  • Testata            Panorama
  • Data Pubbl.     03/09/1998
  • Numero           0035
  • Numero Pag.   56
  • Sezione            ATTUALITA’
  • Occhiello         CALCIO IL CAMPIONATO IN TRIBUNALE
  • Titolo  GIOCHIAMO A PALLA AVVELENATA
  • Autore MARCO GREGORETTI
  • Testo

Per chiedersela alla Manuel Vazquez Montalban: qualcuno ha ucciso il campionato verso agosto? Alle 16.30 di domenica 13 settembre, sul fischio d’ inizio aleggeranno veleni e disincanto. E due domande: ma cosa ha preso quel campione per farsi mezzo campo di corsa e non avere neanche il fiatone? E poi: chissà, visto quel che fischia, con chi era a cena ieri sera l’ arbitro? Il tourbillon di indagini, inchieste, minacce sta mettendo a dura prova la fremente attesa dei tifosi. E’ vero, il Coni ha archiviato il caso, le inchieste delle procure penali, però, non finiranno il 13 settembre. Ecco un piccolo vademecum per provare a capirci qualcosa. Tutti a Torino dal giudice buono E’ venerdì 21 agosto. Nell’ ufficio di Raffaele Guariniello, procuratore presso la pretura di Torino, si presenta un medico ex atleta romano che ha qualcosa da dire sull’ eritropoietina (Epo). “A lungo andare può provocare la leucemia” dice al magistrato. E così tra i mille rivoli della sua inchiesta sbuca anche la morte di un calciatore. Sono solo ipotesi. Ma il fantasma dell’ Epo resta. A Guariniello sta molto a cuore la salute dei giovani. E’ per questo che, oltre a dirigenti, medici e allenatori come Zdenek Zeman, ha sentito tanti calciatori: Gianluca Vialli, Alex Del Piero, Didier Deschamps. Persino Ronaldo è stato interrogato sul suo misterioso malore prima della finale contro la Francia. La fulminea inchiesta del Coni La procura antidoping martedì 11 agosto convoca l’ allenatore della Roma Zeman, che si era detto preoccupato sull’ uso eccessivo di farmaci e integratori come la creatina e gli aminoacidi a spettro ramificato. “Sono sospette le muscolature di Gianluca Vialli e Alessandro Del Piero” aveva detto beccandosi la querela della Juve. Ma davanti all’ avvocato Ugo Longo, procuratore antidoping, passano in tanti. Particolare attenzione viene data alle audizioni dei medici delle squadre: Ernesto Alicicco della Roma, Riccardo Agricola della Juve, Piero Fanton del Vicenza e Giovanni Fallai dell’ Empoli. Alla fine una mezza verità. Molti calciatori lo hanno ammesso: la creatina si usa da anni. E può far male. Si tratta di stabilirne per legge il dosaggio. E’ questa la conclusione della commissione antidoping. Che ribadisce: nel calcio non c’ è doping. Allora perché ha ipotizzato di inserire tra le sostanze dopanti anche la creatina? L’ inchiesta di Bologna E’ quella condotta dal sostituto procuratore Antonio Spinosa con i Nas di Firenze e Bologna. Le perquisizioni fatte nelle case, e nei laboratori, hanno fornito materiale copiosissimo: ricette per la prescrizione di Epo, farmaci prodotti in paesi stranieri, documenti contabili e ordini di acquisto. Nel registro degli indagati ci sono già una decina di medici tra cui Giovanni Bargossi dell’ ospedale Sant’ Orsola di Bologna vicino al Parma calcio, Pietro Fanton del Vicenza, Michele Ferrari dell’ ospedale di Ferrara, Gian Michele Merloni (farmacista di Cassano Spinola, Alessandria) e il suo collega Massimo Guendalini, titolare della farmacia Giardini Margherita di Bologna. Dove i Nas, oltre a ricette e farmaci, hanno trovato un laboratorio provvisto di cappa a flusso lamellare per produrre preparati “ritempranti” sterili. Numerose anche le intercettazioni telefoniche. C’ è il medico che chiede per quei tre giocatori della nazionale di calcio “le scatolette che tu sai” da inviare con un corriere, o l’ intermediario che promette a Guendalini che “l’ anno prossimo sarà tua cliente anche la Juventus…”. Lo scudetto finisce in procura Succede a Firenze dove il pm Luigi Bocciolini ha ricevuto una serie di esposti di un avvocato napoletano e di Franco Corbelli, coordinatore del Movimento dei diritti civili. Sebbene come “atto dovuto” è stato aperto un fascicolo sul comportamento degli arbitri durante le discusse partite della Juve contro Empoli, Roma e Inter. E Bocciolini ha già chiesto alla Federcalcio il dossier sui match incriminati. Pepe Carvalho, il campionato è tuo.

 

BOX

QUELLA STRANA FIALETTA DI DESCHAMPS

Era davvero un prodotto innocuo come ha detto il centrocampista? Ecco qui accanto la sequenza vista in mondovisione da milioni di telespettatori. E’ la sera di domenica 12 luglio e a Parigi si sta giocando la finale della Coppa del mondo vinta per tre a zero dalla Francia contro il Brasile di Ronaldo e Bebeto. Durante una pausa di gioco Didier Deschamps si avvicina ai bordi del campo, prende una fialetta e beve il contenuto. “Era un prodotto omeopatico” ha spiegato il centrocampista juventino. Che comunque martedì 18 agosto è stato interrogato a Torino sui metodi di allenamento adottati dalla Juventus.

 

 

L’ INCHIESTA SFRECCIA IN FORMULA UNO

A Bologna si indaga su piloti e anfetamine. Mentre a Venezia… Morti sospette di giovani atleti. Epidemie di epatite tra sciatori di fondo. Ciclisti dilettanti con il fisico danneggiato per sempre e professionisti con i reni a pezzi. E ancora: anfetamine in formula uno, anabolizzanti nel canottaggio. Più che il calcio, sono altri sport nel mirino dei Nas di Firenze e delle procure di Ferrara (che ha ricevuto per competenza gli atti di una vecchia indagine avviata ad Arezzo da Vincenzo Scolastico, ora procuratore a Savona), Bologna e Venezia. A Ferrara sono iscritte 12 persone nel registro degli indagati. Il voluminoso fascicolo contiene storie agghiaccianti di sportivi dopati con autoemotrasfusione ed Epo, ma ci sarebbero anche documenti amministrativi. E’ da qui che potrebbero venire le novità più clamorose. Con due anni di ritardo visto che l’ inchiesta era partita durante il Giro d’ Italia del 1996. Ma una misteriosa fuga di notizie rese vana la perquisizione più importante. Il cuore dell’ inchiesta di Antonio Spinosa, a Bologna, che indaga anche su basket, volley e automobilismo (la scuderia tenuta d’ occhio sarebbe la Minardi), invece è il ciclismo, forse l’ ambiente più colpito dal doping. Nessuna squadra, nemmeno le più importanti, sarebbe immune, tant’ è che i Nas indagano anche sui reali motivi del ritiro di Mario Cipollini dal Tour de France. Almeno otto i medici che hanno visto case e laboratori perquisiti. Sono tutti iscritti nel registro degli indagati. Infine Venezia. Il pubblico ministero Felice Casson (nella foto sopra) ha sentito il campione di canottaggio Danilo Scarpa. Nel maggio scorso denunciò l’ uso di anabolizzanti nella sua specialità. Risultato: fu radiato dalla Federazione. Ma lui, che fa il poliziotto, aveva raccontato tutto anche ai Nas.