TERRORISMO: ecco le bombe fatte in casa. Scritto per il giornale.it

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La prima cosa che viene in mente è questa: ma allora quando dicono che c’è stato un falso allarme bomba non era falso proprio per niente. Il terrorismo era pronto a colpire davvero. Ordigni fatti in casa con materiali idraulici, con tubi presi nei cantieri di costruzione, con polvere pirica trovata nelle cave… Piccole bombe lasciate per strada, dentro una scuola, sotto casa. Ordigni all’interno dei quali sono stipati oggetti metallici, chiodi, viti, nottolini delle serrature, in grado di rendere devastante l’effetto sulle persone colpite. Tutto ciò si evince dalla lettura dei verbali degli artificieri delle forze dell’ordine e dalla visione delle immagini allegate, in un periodo compreso tra il 2013 e il 2016.
Ecco alcuni terrificanti esempi.
….”Giunti sul posto alle ore 10, dopo una attenta analisi si riconosceva un ordigno. Rimosso e disinnescato. Si tratta di due tubi metallici con all’interno esplosivo ad alto potenziale innescato con detonatori a miccia. Un tubo di ferro zincato da un pollice, generalmente usato per impianti idraulici, chiuso con tappo a vite e riempito di circa due etti di gelatina dinamite… Un tubo di rame per impianti di condizionamento, con gelatina dinamite…”. Se non ci fosse stata la segnalazione, con il conseguente intervento, sarebbe andato a buon fine “… il chiaro intento criminale con gravi danni a cose e a persone”. Per ragioni di sicurezza, e su richiesta degli investigatori, omettiamo luoghi e date. Ma poco cambia: criminalità e terrorismo utilizzano ogni oggetto per uccidere, rendendo sempre più difficili i controlli, a volte anche quelli con i metaldetector. Così c’è chi ha riempito mezzo tubo per impalcatura di trenta centimetri con l’esplosivo usato dalle società minerarie per lo sbancamento e innescato da un detonatore militare, per poi lasciare il tutto in mezzo alla strada, tra due palazzine…
È successo anche che gli agenti intervenuti per classificare un ordigno esploso all’interno di una abitazione, si rendessero conto che se le intenzioni criminali fossero andate in porto, si sarebbe potuta verificare una strage, in un tranquillo paese italiano a vocazione turistica… Ecco il verbale :”… si tratta di “Pie Bomb”, o bomba tubo, realizzata con un tubo in ferro zincato di mezzo pollice… e filettato, lungo 30 centimetri… la miccia è a lenta combustione… le schegge proiettate appaiono molto affilate: chi l’ha costruito voleva creare questo effetto… È stato usato esplosivo ad alto potenziale…”. Ed ecco che cosa secondo gli investigatori sarebbe successo :”… si può affermare che si voleva causare morte… l’attentatore, posizionando l’ordigno vicino alla pubblica via, voleva provocare una strage…”. Non basta. Durante una perquisizione in un garage furono trovati due pacchetti che risultarono poi essere bombe artigianali, ma molto pericolose :”Due involucri sferici avvolti da nastro per pacchi marrone… all’interno c’erano frammenti di metallo ed esplosivo usato nelle cave, composto principalmente da nitroglicerina… I due detonatori erano di tipo elettrico… Chi ha costruito questo ordigno ha una buona conoscenza della materia e aveva l’indubbia intenzione di provocare morte e danni gravi…”.
È capitato anche che artificieri fossero chiamati per capire che cosa fosse uno strano tubo sotto una macchina parcheggiata su una strada pubblica ad alta intensità di passaggio, anche pedonale. Era un ordigno che conteneva miscele esplosive di perclorato di potassio e sodio, con alluminio, antimonio, stronzio e bario: “un’eventuale esplosione avrebbe potuto causare danni gravissimi a chi passasse in quel momento, anche perché quel tipo di involucro, durante la detonazione, produce pericolose schegge, esattamente come quelle di una granata a frammentazione…”. Che altro serve per capire?
Marco Gregoretti

Le foto degli ordigni:
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