Delitto di via Poma. Chi ha ucciso Simonetta? L’assassino ha un nome. Ma non è quello della pista che punta contro l’avvocato Francesco Caracciolo, morto sei anni fa. Ecco un mini dossier su un’ipotesi assai fantasiosa

Simonetta Cesaroni uccisa in ufficio, in via Poma, a Roma alle 18 del 7 agosto 1990.
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Dossier Caracciolo
Francesco Caracciolo di Sarno, famoso avvocato del foro di Roma, nasce a Roma il 10-4-1938.
Muore a Tarano, dove possiede una vasta tenuta agricola, il 22-8-2016. Oltre ad essere il Presidente
del Comitato Regionale Lazio dell’AIAG fino a gennaio 1991 o 1992, risiede nel 1990 in Largo
della Gancia 5, possiede un appartamento in via Baiamonti 10 (di fronte a casa sua) ed ha l’ufficio
via Brofferio 3 (dove prenderà la residenza nel 1994).
Studio e appartamenti si trovano nel quartiere Prati, dove hanno sede molti uffici e studi legali, e
sono molto vicini (poche centinaia di metri) alla sede distaccata dell’AIAG, in via Poma 2 (la sede
centrale del Lazio è invece sita nella centrale via Cavour, non lontano dal Colosseo).
Nel 1990 Caracciolo è separato dalla moglie, che vive con la figlia Giulia in via Trionfale.
La carica di Presidente dell’AIAG è più onorifica che effettiva (il lavoro principale di Caracciolo è
fare l’avvocato), ma in questo caso tutte le decisioni importanti, compresa l’assunzione di
Simonetta (peraltro in nero e temporanea) passano da lui, che ama “fare il capo” pur facendosi
vedere di rado negli uffici dell’associazione.
I suoi numeri di telefono sono xwxwxwxw (entrambi sull’agendina di Simonetta) e via Brofferio
xxxxx Il suo sangue è di gruppo B.

L’avvocato Francesco Caracciolo di Sarno, Presidente dell’A.I.A.G. ostelli della gioventù, dove Simonetta stava lavorando, provvisoriamente, quando fu uccisa.

Per quanto riguarda il giorno 7 agosto 1990, l’alibi gli viene fornito, nel mese di settembre, dalla
figlia Giulia e dalle amiche di lei Barbara Persico e Sabrina Pignataro, dopo che già in agosto
Caracciolo aveva già dichiarato di avere avuto un appuntamento con loro:
Verbale di Giulia Caracciolo:
Verbale di Sabrina Pignataro:
Verbale di Barbara Persico:
I tre verbali concordano nel dare a Caracciolo un alibi che va dalle ore 17.30 alle 19.30 -20 circa. Si
ritiene che Simonetta sia stata uccisa alle ore 18 circa, con un errore di pochi minuti.
Il giorno 11 gennaio 1992 appare un’informativa su di lui della Questura di Roma:
Poiché nel 1992 si inizia a seguire la pista di Federico Valle, l’informativa non ha seguito. Tuttavia,
quando le indagini vengono riaperte nel 2004, il PM Cavallone, che l’ha letta e sospetta di
Caracciolo, interroga ben presto la portiera, signora Bianca, in merito a quanto vi è riportato.
Verbale della signora Bianca Limongiello:

Il verbale corregge quanto riferito nell’informativa e, asserendo la portiera di aver visto Caracciolo
verso le ore 18, smentisce anche l’orario dell’appuntamento concordato con la figlia e le sue
amiche. Tuttavia fornisce indirettamente un nuovo alibi, dal momento che, come già si è scritto, le
18 è all’incirca l’ora in cui è stato commesso l’omicidio, e questo non avrebbe lasciato a Caracciolo
il tempo per sottrarre i monili della vittima, ripulire, telefonare, uscire, tornare a casa, pulirsi,
rivestirsi eccetera. Cavallone, infatti, abbandona questa pista.
La signora Bianca è morta nel 2007.
Di recente è giunta una “nuova testimonianza” ad Antonio Del Greco, così riportata dal quotidiano
Repubblica il 24 marzo 2022, sia pure in termini estremamente vaghi:
“I nuovi accertamenti su Francesco Caracciolo di Sarno scattati dalle rivelazioni rilasciate, 32
anni dopo, da una ex collaboratrice che ha smentito l’alibi del presidente degli Ostelli della
Gioventù dove lavorava la diciannovenne. L’inchiesta riaperta per omicidio volontario. Ma l’uomo
al centro dei sospetti è morto sei anni fa,
24 Marzo 2022
Per quasi trentadue anni non ha detto nulla. Poi avrebbe deciso di parlare, raccontando il suo
segreto a un ex poliziotto che a sua volta lo ha riferito alla famiglia della diciannovenne uccisa il 7
agosto del 1990. È nata così la nuova indagine sul delitto di via Poma. Un’inchiesta scaturita dopo
l’esposto della famiglia di Simonetta Cesaroni e approdata sul tavolo dei magistrati romani con un
obiettivo ambizioso, svelato dal reato ipotizzato dagli investigatori: “omicidio volontario”.
Le parole di una collaboratrice dell’avvocato Francesco Caracciolo di Sarno scalfiscono l’alibi
dell’allora presidente regionale degli Ostelli della Gioventù, nei cui uffici è stato ritrovato il corpo
di Simonetta Cesaroni, martoriato da 29 coltellate sferrate al volto, all’addome e al pube.
Sulla figura dell’uomo, scomparso da ormai 6 anni, ci sarebbero diverse ombre, già emerse in
verbali datati 1992. Si tratta di rivelazioni che sono arrivate alle orecchie dell’ex funzionario della
mobile Antonio Del Greco dopo la pubblicazione di un romanzo sul caso.
Tra le numerose farneticazioni, una segnalazione è stata considerata dall’ex poliziotto “molto
verosimile”. “E’ una fonte attendibile” ha spiegato. E ancora: “La testimonianza riguarda un alibi
che non è più così ferreo come era prima, un alibi di una persona che era già stata sentita”.
Il riferimento è a una collaboratrice dell’avvocato Caracciolo di Sarno. La donna dunque avrebbe
raccontato all’ex poliziotto che l’alibi del presidente regionale degli Ostelli della Gioventù potrebbe
essere falso. L’avvocato, interrogato e chiamato in aula a testimoniare, ha sempre raccontato di
essere uscito di casa per accompagnare la figlia e le amiche in aeroporto, una circostanza
confermata anche dalla figlia dell’uomo. Un alibi perfetto e verificato. Che però adesso sarebbe
stato messo in discussione.
Convinto della possibile veridicità delle parole della donna, Del Greco avrebbe raccontato questa e
altre testimonianze alla famiglia Cesaroni. I parenti della vittima hanno quindi deciso di mettere a
conoscenza di questi fatti la procura di Roma. E lo scorso autunno hanno formalizzato tutto in un
esposto con un obiettivo ben preciso: verificare se le segnalazioni sono veritiere, non lasciare nulla
di intentato.”
Al momento (24 marzo) si è in attesa di nuovi dettagli e ulteriori sviluppi.