Forze dell’ordine attive sulle strade di Milano. Un sogno di tutti noi: la Polizia ferroviaria arresta in treno un ladro e recupera il computer rubato a un passeggero che era andato un attimo in bagno. I Carabinieri beccano a Crescenzago, nell’hinterland milanese, il rapinatore di Saint-Vincent

Controlli di Polizia alla stazione di Milano Centrale. Immagine di repertorio
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DALLA QUESTURA DI MILANO
Martedì scorso, la Polizia di Stato ha arrestato un cittadino algerino di 28 anni, con numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio, per il reato di furto aggravato.
I poliziotti della Polizia Ferroviaria, impegnati in un servizio antiborseggio nella stazione Centrale, hanno notato l’uomo aggirarsi tra i viaggiatori con fare sospetto.
L’uomo, si è recato al binario 12, ove era in partenza un treno alta velocità diretto a Venezia, si è seduto dietro un cittadino italiano e approfittando di qualche minuto di assenza si è impossessato del pc che la vittima custodiva all’interno della borsa, per poi nasconderlo all’interno del proprio zaino.
Il 28enne, aveva visto gli agenti e ha nascosto il pc sotto il sedile di un treno, per dirigersi rapidamente verso l’uscita della stazione.

DAL COMANDO PROVINCIALE DEI CARABINIERI
LEGIONE CARABINIERI “LOMBARDIA”
Comando Provinciale di Milano
COMUNICATO STAMPA DEL 20 GENNAIO 2023

INDIVIDUATO E FERMATO A MILANO L’AUTORE DELLA TENTATA RAPINA AGGRAVATA IN BANCA PRESSO L’ISTITUTO BANCARIO UNICREDIT DI PIAZZA ZERBION NR. 24 DI SAINT VINCENT (AO) E LA CONTESTUALE RAPINA NEI CONFRONTI DI UN CLIENTE

In data 19 gennaio 2023, i Carabinieri della Compagnia di Saint Vincent Chatillon sono intervenuti presso la filiale Unicredit di Piazza Zerbion nr. 24 di Saint Vincent dove alle precedenti ore 15.30 era scattato un allarme di rapina in atto.
In quel frangente veniva attuato il piano antirapina e sul posto si accertava che un soggetto, con volto parzialmente travisato e armato di coltello, si era introdotto all’interno dell’istituto intimando di farsi consegnare il denaro presente nelle casse. Nel corso dell’azione delittuosa il soggetto realizzava che in base alle misure di sicurezza della banca non poteva asportare del denaro. A quel punto minacciava con un coltello un cliente presente nell’istituto e lo costringeva a legare i polsi delle impiegate con del nastro isolante che lo stesso rapinatore aveva con sé. Dopo aver legato le impiegate, al cliente veniva sottratta la somma di 100 che il rapinatore sempre sotto minaccia del coltello si faceva consegnare. Nell’immediatezza dei fatti, le indagini venivano -da subito- orientate a raccogliere tutti gli elementi forniti dalle 3 dipendenti della banca e dal cliente, consentendo, anche grazie alla visione delle telecamere di sicurezza dell’istituto e quelle presenti nell’area e quelle installate dell’amministrazione comunale di Saint Vincent, di rilevare un numero di targa, di un’autovettura modello Renault sulla quale il malfattore si era allontanato dalla banca. Serrate ricerche, interpolate anche con la segnalazione di allontanamento di un soggetto da una sede distaccata in Pontey della Comunità Lumiere di Chatillon, permettevano ai Carabinieri di Saint Vincent-Chatillon di giungere ad individuare una corrispondenza certa tra l’uomo che si era allontanato dalla predetta struttura e il presunto rapinatore. La successiva e articolata attività di sviluppo delle informazioni ottenute e la qualificata analisi delle informazioni investigative contenute nelle banche dati in uso alle FF.PP. consentiva ai militari dei Carabinieri della Compagnia di Saint Vincent Chatillon di seguire le tracce del presunto rapinare e di attivare i militari della Compagnia Milano Monforte territorio dove il soggetto si presumeva si fosse nascosto. Il successivo e repentino intervento dei militari di quest’ultima compagnia consentiva di identificare e rintracciare in corso Lodi l’uomo, un 43enne italiano con numerosi precedenti di polizia il quale condotto presso la Stazione CC di Crescenzago veniva sottoposto a fermo di indiziato di delitto, come concordato con le A.G. di Aosta e Milano. Quest’ultimo indossava gli stessi abiti utilizzati nel corso della rapina e nello zaino, in suo possesso veniva rinvenuto un cappellino di lana identico a quello indossato dal rapinatore che veniva sottoposto a sequestro unitamente a dei guanti in lattice e mascherina.