Esposto di Cecilia Marogna. “Che ci faceva quel poliziotto a casa mia, tra documenti riservati, quando io non c’ero?”.

Cecilia Marogna
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Chi è il super poliziotto, pluri elogiato, amico della Santa Sede, che si trovava in incognita, ovvero senza qualificarsi, a casa di Cecilia Marogna prima che lei arrivasse? E che ci faceva insieme al delegato del proprietario e dell’ufficiale giudiziario, avvocato Francesco Seatzu e a un terzo uomo misterioso? Ecco i fatti, non proprio tranquillizzanti.
Cecilia Marogna, impropriamente e ingiustamente definita di volta in volta Lady Becciu, Lady vaticano, imprenditrice, agente segreto, sotto processo da un anno per le note vicende vaticanee che hanno coinvolto anche monsignor Angelo Becciu, già prefetto emerito della Congregazione delle cause dei santi, nominato cardinale da Papa Francesco il 28 giugno 2018, ha osato sfidare poteri e apparati. Così, con i procedimenti ancora in corso, il 19 gennaio scorso ha ricevuto la notifica di sfratto perché “morosa forzata” a causa del fatto che “ogni sua sostanza economica è stata posta sotto sequestro in relazione agli iter giudiziari provocati dalle iniziative contro di lei da parte dello Stato vaticano, in particolare dall’Ufficio Promotore di Giustizia”.

Monsignor Angelo Becciu

Giovedì 27 gennaio, Cecilia Marogna, dopo essere andata a casa per cominciare il trasloco dei suoi oggetti, ha presentato un esposto indirizzato alla Questura di Cagliari, ai ministeri degli interni e di Grazia e Giustizia, al Procuratore capo della Repubblica di Cagliari e all’Ufficio del Promotore di Giustizia del Vaticano. È un elenco, per usare un delicato eufemismo, di stranezze. A cominciare dalle modalità dello sfratto, avvenuto senza che l’imputata, come si legge nell’esposto a futura memoria, fosse stata “avvisata preventivamente che quella mattina avrei avuto tale evento…” E, quindi “non ho potuto preparare prima alcun bagaglio e così ho avuto solo il tempo di potermi fare una doccia e approntare una valigia per me e la piccina, per poter sopperire alle prime necessità delle ore postume”. Insomma, doveva levare le tende subito. Forse perché bisognava cambiare al volo la serratura? Chissà: certo è che tra gli “effetti” di Marogna c’erano anche carte inedite e riservate sui fatti che sono al centro dell’inchiesta giudiziaria e dei processi. Verità scomode? Occorreva avere il tempo di curiosare tranquillamente? Un cattivo pensiero, certamente. Legittimo, però, visto che dall’esposto, apprendiamo che uno dei due personaggi anonimi presentati come amici di Steazu e, giovedì 27 gennaio, arrivati nell’appartamento mezz’ora prima dell’inquilina, sarebbe Antonello Caria, funzionario della Questura di Cagliari, nonché cofondatore della sezione provinciale di Cagliari dell’Ucid, Unione Cristiana, imprenditori e dirigenti, che, pedissequamente, rispetta e propugna i valori di sviluppo economico “indicati dalla dottrina sociale della Chiesa”. Insomma un poliziotto di rango con saldi addentellati a San Pietro.
In mezzo il funzionario di Polizia Angelo Caria

Recita l’esposto, a pagina 3:” Giungevo alle 16:02 nella via ….n. .. in Cagliari, e parcheggiavo di fronte al palazzo di interesse. Notavo due uomini che salutavano il figlio del locatore dell’immobile e il professore di diritto internazionale presso l’Università di Cagliari, I’avvocato Francesco Seatzu.
Alle 16:30, ora prevista e concordata come ut sopra precisato, il Prof. Seatzu
scende giù all’ingresso del palazzo per accogliere la scrivente….
Una volta saliti al piano ed entrati nell’appartamento i due signori, che non si sono
mai presentati e/o qualificati, erano già all’interno dell’appartamento e sostavano fuori la
stanza adibita a studio, dove la sottoscritta era solita riporre, e ove tutt’ora custodisce
carte e documentazione professionale, per l’appunto, altamente sensibile ed afferente il
petitum d’inchiesta giudiziaria corrente…
…Non sapevo nemmeno chi fossero i predetti soggetti, e a che titolo fossero
intervenuti e rimasti pure soli in casa allorché il professore era sceso in strada, potendo cosi
di fatto anche metter mano ai miei scritti e non solo.
Alle ore 17:50 avevo ultimato di riempire l’ultima valigia e con il sig.re …
abbiamo trasferito i vari contenitori, fuori l’immobile e caricato il tutto nelle automobili.
In quel momento Seatzu è sceso e mi ha chiamata dall’altra parte della
strada, e si è avvicinato per comunicarmi che aveva notato una valigia piena lasciata
nell’immobile, ma tengo a precisare che ho dovuto lasciarla nella camera da letto
matrimoniale, di mia spontanea volontà, in quanto non avevo più lo spazio necessario al
trasporto della stessa. I due Signori, qualificati quali “mie amici” dal Prof. Seatzu” sono rimasti da soli presso l’immobile per diverso tempo”.
L’esposto di Cecilia Marogna



L’ex Lady Vaticano non ci ha messo molto a scoprire chi fosse uno dei gli amici di Steazu
“Riconoscevo poi” recita ancora l’esposto, ”tramite una mia ricerca web, nel Dott. Antonello Caria, uno dei due Signori che sono stati presentati dal Prof. Seatzu quali “suoi amici” e, con non poco stupore, apprendevo che lo stesso fosse un funzionario della Questura di Cagliari e come di pubblico dominio, co fondatore della Sezione Provinciale di Cagliari dell’Associazione
Nazionale UCID (Unione Cristiana Imprenditori e dirigenti ) che è noto, quale sodalizio,
essere vicina alla Chiesa Cattolica e con aderenze in Vaticano”. In tempi in cui c’è chi propone il capo dei servizi segreti quale candidata alla più alta carica dello Stato, può sembrare perfino normale che un dirigente della Polizia di Stato entri a casa tua mezz’ora prima di te e dia un’occhiata a che cosa c’è in giro. Altro che “valori fondanti della democrazia”.
Se lo chiede, nell’esposto, anche Cecilia Marogna: “E’ scontato a fronte di quanto sopra cennato che io chieda, a tal punto, che io mi ritrovi, nei locali, da me abitati fino ad una settimana fa, un funzionario della Questura di Cagliari, nuovamente e post sfratto a cui viene data la possibilità altresi di poter visionare mio materiale di specie, dandogli accesso anche se “come amico “?
E’ evidente che per quanto in narrazione si chieda a tutte le S.V. ll.me
di conoscere a che titolo oggi, tale funzionario di Polizia si trovasse in loco, se in tale orario fosse in servizio e se si trovasse in loco comandato di servizio e da chi, oppure “in via amichevole” ed a tal punto in compagnia di “chi altro”, posto che vi era un terzo soggetto a tutt’ora non da me identificato. Voglia altresì accertarsi l’ufficio del promotore di giustizia in Vaticano e prendere anch’Egli “buona nota, di quanto ulteriormente occorso oggi a chi scrive nonché dell’ appartenenza ad un sodalizio cristiano cattolico del su citato funzionario in servizio presso la Questura di Cagliari, per come da notizie pubbliche ed accertare anch’Egli se tutto quanto, qui descritto e che io posso documentare, sia per testi e non solo, sia da potersi considerare normale presenza, oppure…
Distintamente porgo
i miei ossequi.
Cagliari, 27 gennaio 2022”.
Cecilia Marogna

Se davvero lo scenario raccontato dall’esposto di Cecilia Marogna rispondesse al vero, beh, saremmo di fronte a una deriva da Stato libero di Bananas dove per carpire i segreti di un persona che potrebbe mettere nei guai qualche potente prelato e non solo, si ricorra a uno sfratto a tempi di record. Come dire: liberiamo la casa, cambiamo la serratura e mandiamo qualcuno dei nostri a vedere che cosa l‘inquilina tenga nei cassetti. È chiaro che per difendersi la cosiddetta Lady Becciu debba tirare fuori al momento giusto i suoi assi nella manica.
Cerca di gettare acqua sul fuoco, almeno formalmente, Riccardo Sindoca che, oltre a essere il procuratore di Cecilia Marogna, è anche un criminologo esperto in antiterrorismo, materia di cui la sua cliente è dotata di conoscenze acquisite sul campo. Dice Sindoca: “Guardi Gregoretti che in effetti il fatto è peculiare e potrebbe far pensare. Però mi tranquillizza sapere che il dottor Caria sia uno stimatissimo funzionario di Polizia e che, peraltro, a quanto io ne sappia, è stato allievo del padre del professo Steazu…”. Come dire: ci sta che sia un amico dell’avvocato Steazu e che, magari, si trovasse in quell’appartamento insieme ad altri “per i più svariati motivi”. Sindoca, (vedi qua sotto l’intera missiva che ha inviato al blog) però, aggiunge: “Capisco lo stato d’animo di Cecilia Marogna. Ed è in effetti vero che il provvedimento di sfratto che ha subito sia avvenuto, anche nelle modalità di esecuzione, a tempi di record”.
Marco Gregoretti

Città del Vaticano
Riccardo Sindoca, procuratore di Cecilia Marogna

SCRIVE AL BLOG RICCARDO SINDOCA
“Guardi Gregoretti , il fatto e’ peculiare in effetti e potrebbe far pensare , però mi tranquillizza non poco l’aver contezza che il Dott Caria sia uno stimatissimo funzionato di Polizia, conosciutissimo ed apprezzato in loco dalla comunità sociale tutta , con un trascorso encomiabile come possiamo leggere anche nel web ed in più , da informazioni che ho potuto trarre tramite mie conoscenze personali , poiche ‘ sono estraneo alla vita ed alle vicende locali, parrebbe che il Dottore abbia anche avuto un trascorso, proprio quale già allievo del Padre del gentile Prof Seatzu , per tanto e’ più che plausibile che sia per l’appunto un Suo amico , inteso quantomeno , quale conoscente della famiglia Seatzu e che probabilmente fosse in loco in compagnia del professore unitamente ad altra persona per i più svariati motivi , anche se ogni modo posso comprendere anche le perplessità e lo stato d’animo , soprattuto che in questo momento affliggono Cecilia Marogna , per l’appunto sfrattata senza ricevere un preavviso a sua detta sull’orario ed il giorno in cui era stata preordinata tale esecuzione . La stessa Signora Marogna , mi anche fatto notare che il suo sfratto sia avvenuto ‘in tempi record ‘ e che sul posto sia intervenuta , la scorsa settimana anche una pattuglia , sempre della Polizia di Stato , sicuramente per prassi , anche se la Signora Cecilia non avesse opposto alcuna resistenza all’ufficiale giudiziario per lasciare immediatamente l’abitazione , pur avendo una figlia minore e tanto materiale sensibile cartaceo all’interno e che per l’appunto ha dovuto nelle more , ivi lasciare . Cecilia si e’ sempre dispiaciuta di non aver potuto pagare le pigioni negli ultimi mesi , posto che prima che gli venissero sequestrati tutti i Suoi averi in via cautelare dalla Autorità Giudiziaria , avesse sempre pagato ed in anticipo , il proprio dovuto per la locazione al prof Seatzu’ . Auspico che anche questo fatto , troverà le spiegazioni del caso allorché la Signora possa quanto meno , rasserenarsi anche perché ‘per chi vive il mondo dell’intelligence ‘ e’ facile impattare in situazioni che per altri potrebbero essere ‘normali’ ma che in effetti in determinate circostanze potrebbero anche non esserlo . Ricordo a me stesso che perfino le istituzioni in taluni momenti della vicenda hanno assunto una comunicazione a dir poco ‘dicotomica ‘ in ordine all’attività svolta da Cecilia Marogna al fianco di alti dirigenti dei Servizi Segreti , tanto e’ che in un primo momento ve ne fu la negazione totale di tale attività ma poi , presupposto per l’appunto tutto il materiale in possesso della mia rappresentata quale Suo procuratore in atti , non hanno potuto far altro che riconoscere che vi sia stato questo contatto , tanto e’ che un comunicato ufficiale del DIS , fa presente che la Stessa Signora venne ‘prima ascoltata , poi congelata e susseguentemente congedata dai vertici dell’AISE ‘ Collaborazione al tempo offerta direttamente al Generale Luciano Carta che la signora Cecilia Marogna accompagno ‘ dall’allora Cardinale Angelo Becciu presso la Segreteria di Stato per un primo incontro con Sua Eminenza Reverendissima . La ringrazio per il Suo interessamento . La signora Cecilia Marogna , così come la sua bambina , potranno sempre far affidamento alle professionalità sia mie che degli avvocati Fiorino Ruggio e Giuseppe Di Sera , non di meno sotto il profilo umano che avvolge tutta questa tristissima vicenda giudiziaria”.
Riccardo Sindoca
Procuratore di Cecilia Marogna
Criminologo ed esperto di antiterrorismo