Video Manent/29 “Basta fango. Non sapete nulla di noi”. Parla Riccardo Sindoca, appartenente alla struttura Gladio-Stay Behind

Gladio Stay behind
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Il passaporto del giovane agente segreto Riccardo Sindoca, 23 anni. Colpiscono tre cose: il timbro Annullato sulla scritta rinnovato fino al 29 ottobre 1996, la data dell’annullamento, 5 febbraio 1992 (cioè 4 anni prima) e la voce “Statura crescente”. Quest’ultima resta da capire se fosse un messaggio in codice o una comica burocratica

Vito Miceli e Antonio Labruna, il capo del Sid (Servizio informazioni difesa), il servizio segreto italiano dal 1966 al 1977, e il suo vice, giravano per le caserme e per i diversi reparti con la mission di individuare i “talenti” a 360 gradi da inserire negli apparati operativi più importanti, come richiesto dalla Nato a tutti i Paesi membri. L’operazione Gladio e Stay behind era quanto richiesto all’Italia dai protocolli Nato. Nella parte militare venivano inglobati gli eccellenti dei nostri corpi di eccellenza. Si chiamavano con la lettera G seguita da un numero. Per esempio, ai tempi del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro, 16 marzo-9 maggio 1978, il colonnello Giovannone era G-219, Antonino Arconte era G-71… Molti di loro sono morti in strani incidenti, in suicidi improbabili o ammazzati. Tano Giacomina, per esempio, ad Ajaccio. La parte militare aveva anche un’interfaccia civile, che nulla aveva a che fare con quella polpetta avvelenata dei 622 “gladiatori” che Andreotti regalò al Parlamento. Ne facevano parte, invece, persone del calibro di Raul Gardini (vedi https://www.marcogregoretti.it/cronaca-misteri/raul-gardini-quel-verbale-del-suicidio-finito-chissa-dove/), morto “suicidato” quando stava per andare a raccontare tutto ciò che sapeva delle tangenti “rosse” e dei rapporti del Pcus e del Kgb con l’Italia. Non so se Gladio Stay behind sia ancora operativa, se esistesse avrebbe sicuramente cambiato core business. Dopo la caduta del Muro di Berlino il pericolo non è più quello sovietico, ma, forse, quello cinese.
Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

Detto questo, comunque ha sicuramente svolto un ruolo importante anche in tempi recenti. Riccardo Sindoca, infatti, l’appartenete alla rete Stay-Behind che qui si racconta in esclusiva, è nato nel 1968, quando rapirono Moro aveva 10 anni, oggi ne ha 54 anni. Ma quando furono uccisi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino lui era un giovane agente operativo e, quindi, protesta con veemenza con quanto si sta scrivendo in queste settimane su Gladio e sulle stragi di Mafia. “Fango e falsità”, dice Sindoca. Qui di seguito il suo video
Marco Gregoretti
Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, anche loro vittime dell’attentato, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi e Claudio Traina

IL VIDEO DI RICCARDO SINDOCA, APPARTENENTE ALLA STRUTTURA GLADIO-STAY BEHIND

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