ALIMENTAZIONE A RISCHIO – PAUSA PRANZO: SAI COSA MANGI?

Condividi l'articolo
  • Testata            Panorama
  • Data Pubbl.     11/03/1999
  • Numero           0010
  • Numero Pag.   139
  • Sezione            STORIA DI COPERTINA
  • Occhiello         SCIENZE ALIMENTAZIONE A RISCHIO
  • Titolo  PAUSA PRANZO: SAI COSA MANGI?
  • Autore Marco Gregoretti
  • Testo

COSA MANGI ?

Ore 13 di un giorno tra lunedì e venerdì. Per 36,2 milioni di lavoratori italiani suona l’ ora di un rito irrinunciabile: la pausa pranzo. Sono 9 milioni, uno su quattro, quelli che affollano i 134.475 tra bar e fast food lasciando nelle casse della ristorazione veloce 30 mila miliardi l’ anno. Mille carabinieri dei Nas hanno il compito di controllare che quanto finisce nel nostro stomaco sia fabbricato e conservato in condizioni igieniche accettabili, che sia chimicamente incontaminato, che rispetti l’ equilibrio organolettico. Un lavoro svolto insieme ai laboratori delle Asl dove sono effettuati gli esami. “Vorrei però chiarire” spiega il colonnello Alfio Nino Pettinato, comandante dei Nas, “che il nostro compito è di supplenza. E’ la sanità che deve funzionare, anche se come carabinieri possiamo controllare i controllori”. Un messaggio tra le righe: a Roma temono lo scioglimento del nucleo. Bar, self-service, mense scolastiche: tutto viene passato al setaccio. Con sconcertanti risultati. Mense chiuse perché i formaggi erano conservati tra escrementi di topi. Magazzini di bar trasformati in dormitori per extracomunitari e merce conservata in bagno. E ancora: topi incellofanati insieme al pane o inscatolati con gli spinaci. Alte quantità di streptococchi fecali in 18 campioni su 20 nei contorni di self-service autostradali. Nel dicembre scorso il Comune di Firenze ha disposto la chiusura di un McDonald’ s vicino alla stazione. Il provvedimento è rientrato il giorno dopo, ma la relazione dei Nas non lascia dubbi: “Il locale adibito a somministrazione e preparazione degli alimenti era in precarie condizioni igieniche… Il pavimento si presentava con laidume diffuso. Su scaffali e frigoriferi, oltre allo sporco, sono state rinvenute esche ratticide e ragnatele… Nel locale adibito a deposito cartaceo e giocattoli, nei pressi della zona gioco bambini, è stato rinvenuto un cartone contenente palloncini sgonfi in commistione con un’ esca ratticida. Nella cui confezione c’ era scritto: conservare lontano dalla portata dei bambini”. Panorama ha seguito due operazioni condotte a Milano, dal nucleo del colonnello Antonio Maiella. Nel mirino, un bel bar di corso Buenos Aires e un self service. Sono cinque i carabinieri che entrano un venerdì mattina. “Buongiorno, sono il maresciallo Carlo Di Ruscio” dice avvicinandosi alla cassa e tirando fuori tesserino Nas e distintivo dei carabinieri. Controllano congelatore, dispensa, frigorifero. Poi il maresciallo con guanti sterili prende un panino (tonno e insalata) e lo infila in un sacchetto chiuso con due sigilli: uno dello Stato e uno dei Nas. Il campione viene messo in un frigo portatile. Di ogni prodotto si prelevano quattro campioni: uno resta al bar, due vanno al laboratorio della Asl e l’ ultimo è a disposizione dell’ autorità giudiziaria. Vengono poi controllati i libretti sanitari dei dipendenti e le autorizzazioni amministrative e sanitarie. A bordo di una Fiat Tipo il gruppetto si sposta verso il self-service di una nota catena. I carabinieri si infilano il camice bianco e prelevano dolci, sughi, prosciutto affumicato, bistecca e hamburger. “Se la carne fosse contaminata dovremmo sequestrare bistecche e hamburger in migliaia di self-service” dicono. Alle 13 se ne vanno. Esito? Ecco il rapporto di laboratorio: “Non sono stati reperiti i microrganismi ricercati”, e nell’ altro: “Prodotto microbiologicamente accettabile”. Niente salmonella né stafilococchi. Due buone notizie, ogni tanto.