RICCARDO SCHICCHI VITTIMA O SFRUTTATORE?

Condividi l'articolo
  • Testata            Panorama
  • Data Pubbl.     16/04/1998
  • Numero           0015
  • Numero Pag.   87
  • Sezione            STORIA DI COPERTINA
  • Occhiello         ATTUALITA’ COMPRATE & VENDUTE POLEMICHE IL CASO SCHICCHI
  • Titolo  VITTIMA O SFRUTTATORE?
  • Autore MARCO GREGORETTI
  • Testo

 

Vate della rivoluzione sessuale. Artista. Ammalato di diabete eppure incarcerato. Larry Flynt all’ italiana al quale hanno anche bruciato la casa. Si vive così Riccardo Schicchi, il fondatore di Diva Futura, l’ agenzia che ha dato successo, fama e soldi a pornoattrici come Cicciolina, Moana Pozzi, Milly D’ Abbraccio, Mercedes Ambrus, e alla prediletta, nonché moglie, Eva Henger. Una visione piuttosto diversa da quella dei magistrati che dal 24 novembre 1997 indagano su Schicchi. Prima lo hanno mandato in carcere, poi, viste le condizioni di salute, gli hanno concesso gli arresti domiciliari. Che si è giocato rilasciando interviste e, a quanto pare, facendo telefonate minatorie: il 30 marzo è finito di nuovo in galera. C’ è stato poco: il gip lo ha mandato in clinica. Sembrano davvero lontani i tempi in cui il patron della pornoscuderia per antonomasia portava Cicciolina in Parlamento o accompagnava Moana Pozzi a sfilare per Karl Lagerfeld, frequentava stilisti di successo o parlava direttamente con politici potenti. Contro di lui si ipotizza una sfilza di reati che va dallo sfruttamento della prostituzione all’ immigrazione clandestina (scheda a destra). E visto che nei guai sono finite altre otto persone, tra cui Gianfranco Romagnoli, titolare di un’ agenzia di reclutamento di aspiranti pornostar a Budapest, c’ è pure l’ ipotesi di associazione per delinquere. Le dichiarazioni di Giovanna Papa (“Povera Giovanna” sospira Schicchi), aspirante collaboratrice del “Vate”, e il memoriale di un ex cameriere hanno convinto il pm romano Nicola Majorana che in due localini romani, il Dafne e il Pegasus, alcune ragazze straniere, oltre agli spettacolini, offrivano prestazioni a pagamento. L’ accusato, assistito dagli avvocati Mauro Balata e Nino Marazzita, fornisce a Panorama una versione diversa: “Erano due hard club: le artiste avevano rapporti sessuali con gli spettatori. Ma gratis. Era semplicemente una rappresentazione, anche se totale. Ed è stato così finché me ne sono occupato io. Dopo non so cosa sia successo. Continuerò a combattere per chiarire la differenza tra sesso libero e gioioso e prostituzione. Che noi combattiamo regalando il sesso”. Una differenza che cercò di capire anche il gip Antonio Trivellini durante l’ interrogatorio del 26 novembre scorso. Ecco alcuni brani. Schicchi: “La mia attività non è penalmente illecita”. Gip: “Lo spogliarello si può fare. Il problema è che c’ erano rapporti sessuali insieme allo spogliarello”. Il gip vuole sapere attraverso chi reclutava le ragazze dall’ Est: “Degli amici”. Gip: “Lei era socio di Romagnoli?”. Schicchi: “Io sono la vittima. Romagnoli è un furbacchione che ha approfittato del mio entusiasmo. Io sono fuori da quella società”. Gip: “E’ stato socio, però?”. Schicchi: “Come no. Lui se l’ è presa. Le ha cambiato nome e vive felice e contento. Ripeto, io ho il diabete”. Sulla prostituzione il gip vuole sapere come mai “la signora Giovanna Papa fa delle accuse ben precise”. “Se lei dà una mano a una persona” risponde “diventerà il suo peggior nemico. Giovanna è una alta signora, grassa, cicciona, piange, mi dice che le hanno sequestrato il club. Le faccio fare un provino all’ Elite… La bellezza non è un punto di riferimento”. Già, ma che ci facevano tutte quelle ragazze straniere nell’ appartamento in via Cassia, a Roma? “Per non far loro pagare l’ albergo”. Parola di missionario. Del sesso.

 

 

BOX

TUTTE LE ACCUSE

Riccardo Schicchi è stato arrestato e messo agli arresti domiciliari il 24 novembre 1997; quindi rimesso in prigione il 30 marzo. Queste sono le accuse a suo carico: Sfruttamento della prostituzione Favoreggiamento della prostituzione Immigrazione clandestina di donne destinate al meretricio Violazione della normativa sull’ immigrazione a fini di lucro Impiego di lavoratrici extracomunitarie “al fine di favorirne la prostituzione”.