Donne truffate, donne rapinate in casa. I miei ultimi due articoli per Libero di giovedì 12 e di sabato 14 gennaio 2023

L'ereditiera Caproni truffata per 4 milioni. L'articolo di Libero di Giovedì 12 gennaio 2023
Condividi l'articolo

L’articolo di Libero di sabato 14 gennaio 2023 che racconta la notte di paura della influencer Roberta Martini

“Su, su, fai la brava che non ti facciamo niente”. C’è da dire che, comunque, l’ha presa piuttosto bene. Anzi, in maniera quasi zen, nel senso di trasformare un problema in opportunità. Mediaticamente on line. Eppur quello che è capitato a Roberta Martini, biondona sparata via social, 48 enne, ex modella, ex imprenditrice, ora convertita alla “professione” più modaiola, l’influencer , è davvero una brutta e pericolosa avventura. Ma niente. Lei, non smette un attimo di lavorare e propone ai suoi 469 mila follower persino le foto degli articoli già usciti in rete sulle ore da incubo che ha vissuto due notti fa nella sua casa milanese in centro, nei pressi di Porta Romana. Una cosa serissima, secondo gli investigatori, tant’è che se ne sta occupando la squadra mobile. In piena notte tre banditi incappucciati sono entrati nella abitazione della influencer dalla porta finestra, a pian terreno. La prima cosa che ha detto di aver captato è stata la mano di uno dei banditi che da dietro le tappava la bocca. E le sussurrava all’orecchio di stare buona che sarebbe finito tutto molto presto. A una testata on line la vittima dell’aggressione ha raccontato che, in realtà, si è molto spaventata e che chiedeva ai banditi “quando finisce? Quando finisce? Per favore”. Tre fascette di plastica la immobilizzavano. Per questo e, probabilmente per la tensione e per la paura, durante il blitz dei rapinatori, sarebbe persino svenuta. Tant’è che uno dei tre, è sempre lei a raccontarlo, le avrebbe portato un bicchiere d’acqua per rianimarla. Ladri gentiluomini insomma. Abbastanza. Perché, comunque, l’avrebbero costretta ad aprire la cassaforte. Si sono portati via 5mila euro in contanti più monili e oggetti preziosi a cui la Polizia sta cercando di dare un valore economico. Il tutto si è svolto piuttosto rapidamente. Sono stati gli stessi ladri a liberarla prima di scappare con il bottino. Così lei ha dato l’allarme chiamando la Polizia. In Questura ritengono che si tratti di persone non proprio alle prime armi. “Essere arrivati sul posto già muniti delle fascette per legare la vittima denota una certa “competenza”. Le influencer sono l’ultima categoria su cui i ladri puntano riflettori e grimaldelli. Complice la iper attività social che li espone non solo sulla piazza virtuale, ma anche s quella reale, È successo perfino a Diletta Leotta di subire una fastidiosa intrusione criminale in casa. E poi a Chiara Biasi a cui hanno portato via orologi, gioielli e vestiti firmati, a Martina Maccarone che si è spaventata al punto da pensare, per un attimo, di ridurre drasticamente la sua attività social. Ma che cosa farebbe senza Instagram, Tik Tok e perfino Facebook? Secondo la Polizia postale pubblicare le foto in casa o in vacanza sono inviti ai topi d’appartamento: i rischi del mestiere. E, comunque, come è successo a Denise Maldera, figlia dell’ex calciatore del Milan, Aldo, scomparso nel 2012, le influencer vengono rapinate anche per la strada. Il tema è sempre lo stesso: la sicurezza. Ed è stata proprio la regina delle colleghe di Roberta Martini, a farsi portavoce dello scontento presso il sindaco di Milano Giuseppe Sala: “Signor sindaco” gli disse infatti Chiara Ferragni, l’estate scorsa: ”Troppe rapine e troppa violenza: la situazione è fuori controllo”. La sventurata ex modella derubata in casa due notti fa può testimoniare che, nel frattempo, nulla è stato fatto. Per fortuna fa buon viso a cattiva sorte. Al punto da far sua la massima di Audrey Hepburn: “Credo fermamente che il sorriso sia l’accessorio più bello che una donna possa indossare”. È assai probabile che i tre rapinatori che le hanno svuotato la cassaforte stiano, loro sì, stiano sorridendo.
Marco Gregoretti

La cattiveria corre veloce sul filo del telefono. Tutto succede rapidamente. Lunedì pomeriggio, intorno alle 14,40, squilla il telefono a casa della signora Caproni 87 anni, non lontana da piazza Duomo, a Milano. La donna, ereditiera di alto lignaggio, appartenente a una famiglia di imprenditori aeronautici lombardi che hanno fatto la storia dell’aviazione italiana, ha avuto un sussulto. “Suo figlio è rimasto convolto in un incidente stradale” ha detto, con voce molto professionale, un uomo che si spacciava per avvocato “Lo hanno arrestato. Bisogna versare subito una cauzione di 12.500 euro per farlo uscire”. La anziana donna, spaventata e preoccupata, ha messo mano portafoglio. Così, quando si è presentata a casa sua una persona giovane ha consegnato il danaro al truffatore. Che, non contento, le ha estorto anche oggetti di grande valore, gioielli d’oro appartenuti alla famiglia e, soprattutto, una preziosissima collezione di francobolli. La Questura di Milano, coordinata al momento dal magistrato di turno Ilaria Perinu, in attesa che tutto passi nelle mani del pool anti truffe a cui capo c’è il procuratore aggiunto Eugenio Fusco, sta cercando di quantificare un valore preciso a quanto estorto con l’inganno alla signora Caproni. Fonti della Questura parlano di non meno di quattro milioni. Una cifra resa così importante soprattutto dal furto della collezione numismatica. Quello degli anziani raggirati, oltre a essere un reato particolarmente odioso, è un altro dei filoni di criminalità territoriale che rischia di andare fuori controllo. Difficile ricavare un dato certo, di quante siano state nell’ultimo anno le truffe subite dagli anziani. Certo è, però che se la Regione ad aprile scorso (2022), ha stanziato 500 mila euro per affrontare questa deriva delinquenziale, vuol dire he l’allarme è sui tavoli istituzionali. Si va dal finto incidente, all’amico di famiglia spuntato fuori all’improvviso chissà da dove, dalla fuga di gas al controllo del contatore della luce. Fino al cinismo, come abbiamo visto, di fare leva sui figli. Racconta a Libero una professoressa universitaria di inglese, oggi ottantenne, in pensione da qualche anno. “Ero arrivata a casa, in piazza Sicilia. Stavo cercando le chiavi per aprire il portone. Si è avvicinato un giovanotto e mi ha detto che il pacco era arrivato. IL pacco?. Quale pacco?. Il pezzo del computer ordinato da suo figlio. Con molto urgenza, sennò non riesce ad andare avanti con il lavoro. Io gli risposi che non avevo con me i mille euro che mi stava chiedendo e che sarei dovuta andare in banca per averne la disponibilità. Va bene signora, vada in banca. L’aspetto qui. Però faccia in fretta, che suo figlio è nelle pesti”. La prof, proprio mentre, davanti all’impiegato, stava prelevando i soldi sentì il telefono squillare. Era il figlio.. “Sono in banca. Sto prendendo i soldi per pagare il pezzo per il tuo computer! Faccio presto, tranquillo. Il pezzo? Io non ho ordinato nessun pezzo mamma!”. Salvata al volo. Davvero fa arrabbiare sta roba. Al punto che la compassata professoressa molto british, invece di infilarsi in una commissariato di Polizia, è corsa sotto casa per insultare l truffatore. “Non si è resa conto di che cosa abbia rischiato mia madre” dice, oggi il figlio. Questo episodio conferma, come nel caso della signora Caproni, la probabile non casualità della scelta delle vittime. Il figlio della docente lavora come grafico e senza quel pezzo per il computer davvero avrebbe avuto dei problemi. Molto convincente per raggirare la signora. Come faceva a saperlo il truffatore?
I Carabinieri hanno preso a cuore le sorti della Terza e della Quarta età. Dopo il susseguirsi di situazioni pericolose per le persone anziane, soprattutto se sole, hanno elaborato un decalogo di regole per aiutarli a mettere in salvo se stessi e i propri beni. Sono dieci punti: attenzione alle proposte di facili guadagni. Non fidarsi mai delle apparenze chic e cordiali: agli imbroglioni servono per infilarsi a casa vostra. Non aprire la porta e il cancello agli sconosciuti. Non pagare in contanti i prodotti che dicono di offrivi: fatevi consegnare un bollettino postale. Occhio ai tesserini che esibiscono spacciandosi per impiegati di una banca. Buttate giù la cornetta se al telefono vi dicono di rappresentare qualche ente, tipo Inps, Inail, Asl. Idem per Internet. Se suonano alla porta e avete bambini piccoli in casa, un nipotino , per esempio non mandatelo da solo ad aprire. Rimanete concentrati, non fatevi distrarre. Non tutti possono permettersi una porta blindata: di grande aiuto, quindi, sono i buoni rapporti con il vicinato
Marco Gregoretti