Dopo il video del pestaggio. Benvenuti a Milano stazione centrale village. Tra botte, furti, spaccio e documenti falsi, il testo dell’articolo che ho scritto per Libero di domenica 24 luglio

Dopo il pestaggio. Milano centrale village. Il richiamo in prima dell'articolo che ho scritto per Libero di Domenica 24 luglio 2022
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Dopo il pestaggio. Milano centrale village. L’articolo che ho scritto per Libero di Domenica 24 luglio 2022

ECCO IL TESTO DELL’ARTICOLO
Le urla di due turisti tedeschi, marito e moglie, coprono l’altoparlante che annuncia la prossima partenza di treno ad alta velocità per Bologna. Due operatori della Polizia ferroviaria immobilizzano a terra lo scippatore che aveva appena provato a portare via il trolley della donna. Il ladro è un cittadino che arriva dall’est d’Europa. Corpulento, 45 anni, faccia cattiva. Welcome to Milano centrale Village! La stazione da cui partono 600 treni al giorno, dove transitano quotidianamente 320mila passeggeri che, in un anno diventano 120 milioni. Con un’alta percentuale di fruitori stranieri, per lavoro e per turismo. Signore e signori vi avevano parlato di questo snodo ferroviario come di una sorta di salotto in perfetto stile architettonico del ventennio (quello che Laura Boldrini voleva tirare giù in tutta Italia). “La stazione più elegante del Belpaese!”. Un tempo forse. Negli anni Cinquanta e Sessanta. E poi di nuovo alla fine degli anni Novanta, quando i pullman avevano smesso di scaricare vagonate di umanità varia in piazza Luigi di Savoia creando un campeggio senza tende h 24. Con tutto ciò che potete immaginare. Luca Montezemolo andava in giro per le redazioni di giornali e tv a lamentarsi dello schifo di Milano Centrale e di Torino Porta Nuova. E i suoi amici direttori, come Carlo Rossella, gli davano retta incaricando i redattori di scrivere articoli sul degrado ferroviario. E, in effetti, qualche cosa successe: tornò un po’ di sobrietà. Ma è durata poco. Non perché Montezemolo e Rossella siano un po’ usciti dai riflettori, piuttosto per il riposizionamento repentino della criminalità da strada, in parte legata ai flussi migratori e a una percezione non precisa della situazione da parte delle istituzioni. Come si evince dalla lista adrenalinica di episodi.
Martedì 19 luglio gli agenti della Polfer hanno arrestato una cittadina croata di 32 anni ricercata da tempo per furto aggravato. Il sei giugno in poche ore sono stati fermati vicino ai binari una donna bosniaca di 26 anni pluripregiudicata e un cittadino danese che diceva di essere un turista, invece era ricercato per omicidio. Per non parlare della violenza contro gli stessi poliziotti, come è successo a fine aprile quando a fatica sono riusciti ad arrestare un uomo algerino che fuori di se li aveva aggrediti brandendo una bottiglia di birra. Un filone particolarmente in voga alla Stazione centrale di Milano, quasi pari a quello della cessione di stupefacenti, è il traffico di documenti falsi. Il 22 giugno, per fare un esempio, è finito in manette un cittadino marocchino di 43 anni con certificati di identità contraffatti come fossero stati rilasciati da autorità spagnole. E ancora: il 27 giugno un arresto per rapina, il 10 maggio tre per furto e spaccio, il 29 aprile tre uomini e una donna ancora per furto e un iraniano in transito che aveva 1500 euro in tasca, il 20 aprile quattro arresti e 6 denunce per furti e per rapine. L’elenco qui è appena appena accennato. Tutti i giorni, più volte al giorno, le Forze dell’ordine sono impegnate nelle varie stazioni ferroviarie milanesi a far fronte a una situazione che sembra essere sfuggita di mano. Il video che sta circolando viralmente su You tube, di cui scriviamo in queste pagine, racconta un atto di inaudita violenza nel grande piazzale antistante l’ingresso principale. In pieno giorno. Le uniche persone che cercano di intervenire per placare l’aggressore energumeno e per soccorrere la vittima, a terra, immobile, sono due ragazze. D’istinto viene da pensare che si tratti di un pestaggio allucinante causato da contrasti per qualche illegalità, tipo lo spaccio, tra due immigrati. La vittima probabilmente è magrebina. Eppure sia all’esterno che all’interno della stazione i controlli sono attivi. Fuori ci sono le camionette con i militari armati e le pattuglie della Polizia, dentro,, anche nei pressi dei tabelloni, a soldati a due a due e poliziotti in coppia, vigilano sul passaggio. Il punto, probabilmente, è che non basta più. La cadenza di violenza, di spaccio, di traffico di documenti falsi, di borseggi e di furti non si ferma. Il Questore Giuseppe Petronzi, confermando quindi che la situazione è esplosiva, ha stabilito precise linee di intervento a tutela dei cittadini che viaggiano. Al punto che il primo giugno scorso ha notificato 53 provvedimenti di divieto nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti pericolosi per i numerosi reati compiuti contro il patrimonio e contro le persone. Non potranno a lungo mettere piede alla Stazione centrale e in tutte le altre stazioni di Milano: Lambrate, Porta Genova, Rogoredo. E neanche nelle vie e nelle piazze adiacenti. L’elenco dei 53 è variegato: italiani, pachistani, rom, anziani, giovani, uomini, donne. “3 uomini tra i 25 e i 61 anni, due italiani e un pachistano” precisano in Questura “E 24 donne di etnia rom, di età compresa tra i 20 e 51 anni. Ulteriori provvedimenti nei confronti di 14 donne (una italiana e 13 di etnia rom) e 12 uomini (di cui 4 italiani)”. Si aspetta un regista per un video tranquillo.
Marco Gregoretti
Un frame del video del pestaggio