Il Flavione nazionale incazzato. Tema? La sicurezza a Milano. Il commento che ho scritto per Libero di venerdì 3 novembre 2023 dopo la rapina subita in centro da Flavio Briatore, il suo sfogo sui social e la risposta stizzita del sindaco Giuseppe Sala

Sicurezza a Milano, rapina a Briatore in centro, diatriba con il sindaco Giuseppe Sala. Il commento che ho scritto per Libero di venerdì 3 novembre 2023
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Non ci voleva Flavio Briatore per capire che Milano stia diventando una città sempre più pericolosa, che dia l’idea di essere fuori controllo, dove le priorità sono diventate “dispettose”: le multe, i divieti di parcheggio, le limitazioni al traffico privato, il progressivo allargamento delle zone in cui non si potrà transitare in macchina, i biglietti dei mezzi pubblici più cari. La rapina subita in pieno centro dall’eclettico imprenditore senza peli sulla lingua va ancora oltre, un segnale che oramai racconta: Milano è ingestibile. Fuori controllo. Si trascina, vivacchiando, in assenza di autorità, giorno dopo giorno. E, in effetti, sta lentamente regalando a Roma anche pezzetti di centralità finanziaria. Briatore si trovava alle 11 di martedì scorso in piazza Cordusio. Racconta: “Sono sceso dall’auto, ho lasciato la porta aperta. L’autista era al telefono. È arrivato un extracomunitario in monopattino, ha preso il mio zainetto ed è scappato”. Lieto fine per l’imprenditore, perché un militare della Guardia di finanza, casualmente in zona, se n’è accorto, ha acciuffato il ladro e ha restituito il maltolto a Flavione nazionale. Che poi si è sfogato via social. Per chi vive a Milano si pone ora un’ulteriore questione: “Ma che replica è quella di Beppe Sala alle lamentele preoccupate per la sicurezza espresse da Briatore?”. In effetti il sindaco, probabilmente innervosito anche dal battage internazionale non proprio rosa e fiori sulla vivibilità nei quartieri, tutti i quartieri, milanesi, si è limitato a un laconico e stizzito: ”Spero che Briatore sia andato anche in Questura a far denuncia, oltre a fare una storia”. Ovvio, la tranquillità dei cittadini non è una questione risolvibile via social, ma è anche vero che oramai Instagram si sia sostituito, in tema di sicurezza metropolitana, all’amministrazione comunale per la quale sembra (ripeto: sembra) più importante aumentare i ticket che far viaggiare senza paura, personale Atm compreso, chi sale sulla 90 e sulla 91, dove si rischiano pestaggi, molestie e perfino stupri. Prima che arrivi Charles Bronson con il Giustiziere della notte, forse sarebbe opportuno che da chi governa il territorio arrivino risposte e, soprattutto, decisioni che tolgano la Madonnina dalla vetta della classifica sulle città più pericolose d’Italia. Anzi, d’Europa. A Milano Rudolph Giuliani ce ne sono?
Marco Gregoretti