La banda dei ladri di orologi preziosi. C’è una regia, con capi e con manovalanza. Sei arresti in pochi giorni. Allarme in Questura a Milano. Il testo dell’articolo che ho scritto per Libero di sabato 24 settembre 2022

La banda dei rapinatori di orologi preziosi. L'articolo che ho scritto per Libero di Sabato 24 settembre 2022
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Pedinano per ore, a volte per giorni, la vittima, La filmano, la fotografano. E al momento giusto mettono a segno il colpo. È il filone, in crescita, delle rapine da strada: assalire cittadini che si trovano in centro e rubargli, con le buone o con le cattive, orologi preziosi. Rolex, Patek Philippe…La precisione nella scelta degli obiettivi, la meticolosità nel preparare il furto, i mezzi a disposizione, fanno pensare che a Milano agisca una vera organizzazione specializzata in questo tipo di reato. Che vi siano capi e manovalanza. Inoltre, preoccupa la determinata violenza con cui operano. Anche per questo l’allerta in Questura, a Milano, è molto alta. “ A seguito ella recrudescenza di questo tipo di crimine” spiegano “Abbiamo intensificato controllo e vigilanza nel territorio”. Sono scesi in campo perfino i Falchi, la squadra di agenti motociclisti specializzata in criminalità plein air . Sono stati proprio loro, ieri, venerdì 30 settembre, nel corso di una investigazione coordinata dal 7° dipartimento della Procura presso il Tribunale dei minorenni di Milano, ad acciuffare due giovani marocchini senza permesso di soggiorno, fortemente indiziati di essere gli autori di due rapine nel quadrilatero della moda. I filmati mostrano la loro modalità brutale nell’appostarsi lungo la discesa di un garage e saltare addosso alla vittima per derubarla, prima di scappare. Nel primo colpo, il 26 agosto, in via Monte Napoleone, hanno strappato dal polso del malcapitato un Audemars Piguet modello Royal OAK del valore di circa 20mila euro. I forti indizi della loro colpevolezza sono stati confermati dall’analisi dello smart phone sequestrato: le foto dei rapinatori vestiti esattamente come quando hanno “agito” in via Monte Napoleone, e l’immagine dell’Audemars Piguet rubato, con il cinturino lesionato, come fosse stato sottratto con la forza.
Di uno dei due arrestati c’era la fotosegnalazione, insieme a un terzo rapinatore, per il secondo caso su cui stava indagando la Squadra mobile: la rapina del 14 settembre, in via Borgospesso, che fruttò ai ladri un Patek Philippe modello ACQUANAUT, 100mila euro. ”È lui!”, lo hanno riconosciuto i poliziotti. Che ora, dunque, sono sulle tracce dell’altro complice, probabilmente anche lui ripreso dalle telecamere.
Gli arresti di venerdì seguono di pochi giorni la conclusione di una precedente operazione contro la banda degli orologi. Martedì 20 settembre erano appena finiti in manette quattro algerini, uno di 21 anni due di 22 e un quarto di 24. Tre di loro sono in carcere e uno in stato di fermo. Nel loro catalogo è finito anche un Patek Philippe, modello Geneve, del valore commerciale di 20.000 euro. L’autore del furto, uno dei due 22enni, lo ha strappato dal polso di un cittadino che passeggiava in via Hoepli l’ 11 settembre. Per un paio di orette è stato in carcere nell’”albergo” di Bollate. E quando è uscito, zacchete!, è tornato in azione: ha aggredito un signore cinese per rubargli, ma guarda che caso, il suo orologio di valore, ritrovato poi nello zainetto di una donna marocchina, ora indagata per ricettazione. Non è finita qui. Ai quattro sono stati sequestrati anche un Richard Mille, modello Felipe Massa che se fosse autentico ci si potrebbero sistemare un paio di generazioni. E, infatti, pare falso. E poi: un cronografo Maurice Lacroix, 6 smart watch Garmin piuttosto costosi, due obbiettivi reflex Sony, oltre a 4.000 euro in contanti e, dicono in Questura “diversi indumenti utilizzati dagli indagati in occasione dei furti e delle rapine”.
Dunque: o nell’aria circola uno strano virus chimico per cui è scattata la compulsione criminale collettiva verso gli orologi di lusso, oppure agisce una “associazione” ben strutturata che manda in giro manovalanza extracomunitaria, spesso irregolare, a rapinare possessori di ricchi cronografi. Propendiamo per la seconda ipotesi. Anche perché non è la prima volta che Libero dedica spazio a questa tipologia di crimine.
A luglio documentammo del clamoroso furto di un Richard Mille, vero questa volta, da 700 mila euro in corso Venezia e, pochi minuti dopo, in via Palestro, di un Rolex Daytona che ne valeva 40mila. Era stato il benvenuto a due cittadini stranieri. Raccontammo che il forte sospetto, già allora, era che ci fosse da qualche parte, a Milano, un think thank che pianificava le rapine. Un mese dopo fu la volta della banda del balletto: i ladri approcciarono docilmente due cittadini canadesi a spasso la sera in piazza Duomo. Simpaticamente fecero intorno a loro uno strano balletto per distrarli. E se ne andarono dopo aver sfilato con destrezza un Rolex Sea Dweller, edizione speciale, che non vale meno di 200 mila dollari. Chiamali scemi: mica rubano gli swatch!
Marco Gregoretti