Sono tutti giornalisti. Fanatici, virologi e pm: tutti a darci lezioni. Per coprire i loro buchi

Un fotogramma del film Quinto potere
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Incontro sempre persone che, forse pensando che siamo nel Cile di Augusto Pinochet, mi dicono che cosa deve fare o non fare un giornalista, che cosa deve o non deve scrivere, a quali fonti e, soprattutto, a quali carte, debba accedere. Intanto vale la regola aurea: le notizie non sono nelle carte, ma nella vita reale. Ecco, in attesa di ristabilire ruoli e funzioni un breve elenco delle categorie più avvezze a impartire lezioni giornalistiche senza averne alcun titolo e, nello stesso tempo, più refrattarie a subire l’identico trattamento. Nel senso: io ti dico come devi fare il giornalista, ma tu non permetterti di dirmi come io dovrei fare, il medico, l’ingegnere o il magistrato…

1) I virologi. Danno anche le pagelle a chi è il più bravo. In linea di massima i virostar amano Bruno Vespa perché non li contraddice mai. Per chi critica, o fa domande impreviste, la risposta varia da “Lasciate parlare la scienza”, a “Un vero giornalista mi da ragione”. Perché la libertà finisce dove inizio io”.

Bruno Vespa

2) Gli allenatori di calcio. Anche se, va dato loro atto, ricevono la stessa onda: vi sono cronisti sportivi che pretendono di suggerire alla Federcalcio la formazione della Nazionale

3) Gli Ultras dello sport. O scrivi quello che dicono loro o sei un venduto. E magari ti aspettano sotto casa

La locandina di Prima pagina

4) I leoni da tastiera: per loro siamo tutti giornalai. Ecco che cosa deve scrivere un giornalista con le p… : le scie chimiche esistono, il vaccino è un siero sperimentale, se non ti vaccini sei un assassino, Draghi è Dio,

Un leone da tastiera

5) I grillini della prima ora. Per loro soltanto Di Battista è titolato a fare un reportage. Per gli altri la lista di proscrizione sul Blog di Beppe Grillo

6) I no vax, i si vax, i no green pass: la categoria dei fanatici è unita da un unico mantra: “siete tutti corrotti e prendete i soldi dalle case farmaceutiche, no da Trump, macché, da Berlusconi”.

Conferenza stampa di Donald Trump

7) I magistrati. E qui tocchiamo le vette. Perché loro davvero pensano che sia normale decidere che cosa debba scrivere o raccontare un giornalista. Lo so per esperienza: bravo finché non indago sul campo. Pessimo cronista, incapace, dentro chi sa quale disegno, quando scopro qualche cosa che nelle carte non c’è o che non si è voluto mettere. Ma che, magari, potrebbe servire. A Tommaso Besozzi non succedeva

Aula di Tribunale

8) Gli operatori dei servizi segreti, tipo Aise ex Sismi, tipo MM, per intenderci: loro gli articoli li scrivono direttamente. Poi ci mettono sotto la firma di qualche collega compiacente e senza scrupoli. Che, sicuramente, farà un carrierone

Agenti segreti

Sede dell’Intelligence italiana

Marco Gregoretti