Un anno fa il mio Natale con Francesco, uno dei quattro bambini di Cuneo strappati alla mamma. Arrivarono i Carabinieri. Ma lui ora è a casa

Davanti alla struttura dove viveva Francesco Ricca
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Il 25 dicembre 2020 passai un po’di ore davanti alla struttura dove era “ospitato” Francesco Ricca. Sebbene fosse dietro le sbarre di un cancello, riuscii a parlare con lui. Gli avevo promesso che sarei andato a trovarlo il giorno di Natale. Francesco è il più grande dei quattro figli di Alma Badino, la mamma di Cuneo che lotta per riavere con se i figli strappati dal sistema di affidi cinico, speculativo e frettoloso che provoca inaudite sofferenze a famiglie intere. Spesso, se non quasi sempre, sulla base di perizie mendaci e relazioni false. D’altronde quello dei figli portati via e messi in comunità, case famiglie e dati in affido, frutta un giro d’affari pari ad almeno 5 miliardi di euro all’anno. Oltre a rappresentare un radicato supporto all’ideologia che vuole abolire di fatto la famiglia tradizionale. Ora Francesco è a casa insieme alla mamma. Ma la sorellina più piccola ancora non c’è. Il Tribunale reitera la decisione di “collocarla” presso una famiglia affidataria. Perché? E, dunque, il dolore ingiustificato continua. Nonostante gli appelli di deputati, associazioni, forze sociali, singoli genitori e giornalisti
Qui ripropongo i due brevi video che feci il pomeriggio del 25 dicembre 2020 davanti alla comunità: La operatrice, dopo aver intimato a Francesco di rientrare nelle camere, chiamò i Carabinieri
Marco Gregoretti