Mostro di Firenze. Ennesimo “scoop” sbagliato. Un identikit triste, solitario y per nulla final. Uno dei tanti. La domanda è ancora la stessa: chi era l'”uomo nero” agli Scopeti?

Pietro Pacciani
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Non si capisce bene come mai ci sia ancora qualcuno convinto di due cose: che Pietro Pacciani fosse una santarellina e che i sette duplici delitti, tra il 1974 e il 1985, del cosiddetto Mostro di Firenze fossero compiuti da un serial killer, od omicida seriale, che faceva tutto da solo: individuava le doppiette, faceva il palo, sparava e tagliava. Fatto sta che un intraprendente avvocato perugino, Walter Biscotti che già molto impegno profuse nella difesa di Rudy Guede accusato in concorso (ancora non si sa con chi) di aver ucciso, il primo novembre 2007 a Perugia, Meredith Kercher, da pochi giorni rappresenta il familiare di una vittima (o di alcune vittime) del Mostro. Biscotti ha chiesto di riaprire il caso perché sarebbe venuto in possesso di documentazione clamorosa che indirizzerebbe gli omicidi verso la pista del killer solitario. E quali sarebbero questi clamorosi nuovi elementi? Un identikit e un verbale dei Carabinieri. Come dire: il nulla. Con il massimo rispetto: avete idea di quanti identikit e di quanti verbali dei Carabinieri, della Polizia, del Gides, giacciano sotto le migliaia e migliaia di pagine di atti? Solo dando un’occhiata sommaria al mio archivio di questa vicenda ne ho trovati altri due. Uno è quello di un personaggio inizialmente coinvolto e poi sparito silenziosamente dalla luce dei riflettori e l’altro è di tal “Fosco” che qualcuno pensò perfino di riconoscere in tv mentre lo intervistavano. Era un amico di Pacciani: “Io guardo solo le figure”, suonava più o meno così la sua risposta a chi lo stava intervistando. Giustamente uscì di scena. Per non parlare dei verbali. Dalla “cassaforte” ho tirato fuori altri tre documenti, davvero senza penarci troppo, tanto sapevo che sarebbero stati comunque “clamorosi”. Un verbale di interrogatorio firmato Gides a Lorenzo Nesi (teste chiave contro i compagni di merende) che parla di un “ormone” molto ricco, strano e stravagante nel vestire, amico di Francesco Narducci (una pista vera, in realtà, ma lasciata lì… Troppo potente il soggetto?”), e due documenti della Procura: l’interrogatorio ad Angelo Izzo (il mostro del Circeo) sulla sua frequentazione con Narducci e un verbale, di indagine, comparso e ricomparso, su Giampiero Vigilanti (il Legionario) che conclude con un rammarico: se si fosse dato seguito alle segnalazioni, visto il suo profilo, le sue acclamate e dichiarate perversioni, chissà, magari si sarebbe potuto dare una svolta alle indagini. Izzo e Vigilanti li trovate in due Pdf. Nesi è copiato qui di seguito. Vi propongo anche l’identikit segnalato da Biscotti e quello di “Fosco” uscito dal mio archivio. In attesa che qualcuno risponda alla famosa domanda di Nesi: chi era l’uomo nero che partecipò duplice delitto, agli Scopeti? Il più anomalo? L’ultimo perché, forse, doveva essere proprio l’ultimo?
Marco Gregoretti

Identikit segnalato dall’avvocato Walter Biscotti

Identikit di “Fosco” uscito dal mio archivio

Interrogatorio Izzo .pdf
Vigilanti inedito

VERBALE LORENZO NESI

QUESTURA DI FIRENZE
SQUADRA MOBILE
2 A Sezione
Telefono +3955/4977250 — 4977270 Fax +3955/461272
OGGETTO: Verbale di sommarie informazioni a chiarimento, rese da:–
NESI Lorenzo nato a San Casciano Val di Pesa (FI) il 19.07.1942, e residente a Prato in via del Romito nr.29, identificato a mezzo C.I. AG6287265, rilasciata dal Comune di Prato il 13.05.2001.

L’ 8 aprile 2003, alle ore 18.10, in Poggibonsi (SI), via Santa Caterina nr.15,.–Innanzi ai sottoscritti Ufficiali ed Agenti di P.G. Ispettore Capo Michelangelo CASTELLI, Vice Sovrintendente BERTAGNINI Enrica, Assistente Capo BORGHI Alessandro e Agente Scelto ARENA Davide tutti appartenenti all’Ufficio in intestazione è presente il nominato in oggetto, il quale viene sentito in qualità di persona informata sui fatti, su delega della Procura della Repubblica di Firenze, nell’ambito del procedimento penale nr. 1277/03 r.g.n.r. ed a chiarimento di dichiarazioni rese dallo stesso in data 4 u.s..
Confermo quanto da me dichiarato presso i vostri Uffici in data 4 aprile 2003. Successivamente alla verbalizzazione, sono tornato a casa e ho ripensato molto alle dichiarazioni da me rilasciate. Infatti nella giornata di sabato ho tentato di mettermi in contatto con qualcuno di voi tramite i numeri telefonici che mi avevate lasciato. Nella giornata di lunedì, sono riuscito a contattare il Dottor GIUTTARI, tramite il centralino della Questura, al quale ho spiegato i nuovi particolari che mi ero ricordato.
In particolare ho ripensato alla persona da me indicata come “omone”, in quanto la descrizione dello stesso da me fornita, non corrisponde a quanto poi effettivamente mi è ritornato alla mente. Ricordo che lo stesso era più alto di 1.75, anzi dai miei ricordi penso che lo stesso potesse essere mt. 1.80 e forse anche di più, aveva una camminata molto particolare e cioè andava impettito ed a testa alta. Ancora ricordo che lo stesso si chiamava XXXX non sono a conoscenza se tale modo di chiamarlo fosse il suo nome o cognome, ed all’epoca aveva circa 30/35 anni, era di carnagione chiara, quasi sul pallido ed aveva una corporatura robusta.

Domanda: Può fornirci altri particolari, indicata con il nome di XXXX?
Risposta: Ricordo che era il xxx e che era sempre insieme al; dell’album che ho visto xxxx
diverse auto di grossa cilindrata, in linea di massima targate Milano, in particolare ne ricordo una, forse un Mercedes, di colore scuro, targata appunto Milano.
Domanda: Ci può indicare altre persone che ci possono riferire ulteriori notizie e particolari sul XXXX?
Risposta: Oltre le persone da me indicate nel verbale del 4 aprile, ricordo tale YYYYYYYYYY, che ricordo essere un travestito che si prostituiva nei pressi delle Cascine negli anni 70-80. Tale YYYYY, che abitava a San Casciano frequentava il gruppo di persone altolocate da me indicate nel precedente verbale.
Ricordo ancora XXXXXXXXXXX, nato e vissuto a San Casciano, precisamente in via Degli Scopeti. Il XXXXXXXXXXX sicuramente conosce anche l’altra persona che vedevo insieme al XXXXX, cioè l’uomo che ho riconosciuto nelle foto n.2 e.4.
Voglio precisare con assoluta certezza che a San Casciano, molte persone, tra cui il Mario VANNI, conoscevano il XXXX; anzi, posso dire che in qualsiasi bar di San Casciano, all’epoca, si parlava del XXXX, conosciuto come persona facoltosa.
Il XXXX, si accompagnava spesso anche con il XXXXXXX XXXXXX (ALTRO NOME PESANTE NELLA VICENDA DEL MOSTRO NDR.) e con la persona da me riconosciuta nelle foto n. 2 e 4.
All’epoca a San Casciano vi era il maresciallo LODATO, comandante della Stazione dei C.C. che sicuramente si ricorda del XXXX e dei suoi amici, anche perché gli stessi, dalle voci di paese, che circolavano all’epoca, erano sempre insieme per “fare affari”; non so dire comunque che tipo di affari facessero.
Il XXXX ed i suoi amici si incontravano spesso in piazza a San Casciano o nei bar del paese. Io ricordo comunque di aver visto il XXXX in compagnia della persona che ho riconosciuto nelle foto all’incrocio tra la strada che va a Mucciana con quella che va a Cerbaia.
Ricordo che il XXXX abitava in una villa che si trova proprio all’incrocio tra la via di Mucciana e la strada che discende verso Cerbaia, della stessa ricordo che aveva un muro di cinta molto alto e dei cipressi tutto intorno.

Vorrei aggiungere, che da quello che ricordo probabilmente, anche il PACCIANI Pietro, conosceva il XXXX, se non ricordo male lo stesso era stato a lavorare come contadino presso i poderi che quest’ultimo aveva.

Non ho altro da aggiungere e rimango a vostra disposizione per eventuali chiarimenti e delucidazioni.
F.L.C.S